La nuova minaccia globale
Il Coronavirus appartiene all’ampia famiglia dei virus respiratori, che possono causare sia il comune raffreddore, sia malattie ben più gravi quali:
MARS= sindrome respiratoria mediorientale
SARS= sindrome respiratoria acuta grave
La loro presenza è comune in molte specie di animali (cammelli, pipistrelli) ma, in alcuni casi, possono contagiare l’essere umano, attraverso una loro “mutazione genetica” che viene a determinare la creazione di un nuovo ceppo virale.
Alcuni di questi ceppi (almeno sette), sono già noti da diversi anni.
Il nuovo “ceppo” cinese è stato definito come 2019-nCoV.
I sintomi più comuni del contagio da parte di quest’ultimo, risultano caratterizzati, nell’uomo da:
- febbre
- tosse
- difficoltà respiratorie
- riniti, con rinorrea (naso che cola)
- cefalea
- faringite (gola infiammata)
- astenia
- senso di malessere generale.
In alcuni casi, la patologia evolve in bronchiti e polmoniti.
Il contagio avviene da soggetto infetto a soggetto sano, attraverso:
- saliva
- vapori respiratori (goccioline di flugge) tossendo o starnutendo
- contatti diretti personali, anche se le mani sono ben lavate
- attraverso la contaminazione fecale (raramente).
L’1.2.20, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato un rapporto dal quale si rileva che il contagio di soggetti sani avviene più frequentemente da persone sintomatiche (che hanno i sintomi) e non da quelle che non li presentano, in quanto in fase d’incubazione.
La prevenzione riguarda l’uso abituale di alcuni accorgimenti:
- lavarsi spesso le mani
- proteggere le proprie vie respiratorie (mascherine) in presenza di soggetti a rischio
- buttare il fazzoletto dopo l’uso e, ove possibile, lavare le mani.
- come si potrà rilevare, trattasi di provvedimenti del tutto empirici, affidati alla sensibilità di ciascuno di noi.