Le terapie
In data 7.2.2020, l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato le linee guida per l’assistenza a pazienti affetti dal virus, indicando che, in assenza di farmaci specifici, non ancora prodotti, sono indicate solo terapie di supporto, quali:
- O2 terapia
- somministrazione di fluidi
- antibiotici empirici per la copertura di sovrainfezioni batteriche.
Vengono altresì segnalate alcune sostanze farmacologiche ad uso sperimentale quali
Remdesivir: questo farmaco è in sperimentazione sull’uomo contro le infezioni da Ebola, e nei test in vitro ha mostrato una certa attività anche contro coronavirus come Sars e Mers. E’ stato utilizzato sul primo paziente infetto dal nuovo coronavirus negli Usa, come descritto su Lancet, ed in alcuni ospedali cinesi sta partendo una sperimentazione su circa 800 pazienti.
Lopinavir e Ritonavir: la combinazione di questi due farmaci anti Hiv è stata usata nel 2004 durante l’epidemia di Sars, ed è in sperimentazione su 41 pazienti in un ospedale di Wuhan, insieme ad una dose di interferone alfa.
Clorochina: questo farmaco antimalarico è in uso da oltre 70 anni, e recentemente la Commissione Sanitaria Nazionale Cinese lo ha indicato tra quelli che hanno un’attività in vitro contro il nuovo coronavirus su cui proseguiranno i test. Tra i primi studi a verificarne l’attività antiretrovirale, nella fattispecie contro l’Hiv, uno è stato eseguito da ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità coordinati dal dott. Andrea Savarino.
Umifenovir e Darunavir: il primo è un antinfluenzale, mentre il secondo è un farmaco anti Hiv già in uso da diversi anni. Entrambi avrebbero mostrato un’attività contro il virus in vitro.
In sostanza, allo stato, nessuna terapia efficace (mirata e specifica), né tanto meno un vaccino, risultano attualmente disponibili.